Comune di Negrar di Valpolicella
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La meridiana

La monumentale meridiana che accoglie il visitatore che arriva a Negrar è una scultura-strumento di rilievo internazionale. Alta circa sette metri con un diametro di cinque ed un peso complessivo di circa 2000 chilogrammi, unisce la “contemporaneità” del design alla “storicità” della scienza che racchiude. Da un punto di vista storico-culturale l’oggetto racchiude la scienza gnomonica (materia legata all’astronomia); dal punto di vista del design si tratta di un’armoniosa scultura d’arte contemporanea.
Sulla cuspide l’oggetto presenta un grande “timone a vento” la cui funzione è quella d’indicare con precisione la direzione dei venti. Il timone a vento, lungo 4 metri e pesante 54 chilogrammi, porta questa scultura ad essere legata alla Kinetic Art (corrente artistica dell’arte cinetica). 
Il basamento che sostiene la Meridiana è di foggia cilindrica con due sgusciature in corrispondenza dei punti cardinali Nord e Sud. Interamente foderato di porfido, tale basamento presenta una modanatura lungo tutta la sua circonferenza il cui scopo formale-concettuale è quello d’incastonare, e quindi valorizzare, quello che in realtà é per Negrar un materiale lapideo prezioso: la pietra di Prun. La posa delle tessere in pietra di Prun è volutamente apparentemente “a secco” a memoria dei metodi più tradizionali del costruito rurale.
La Meridiana di Negrar poggia poi sul basamento lapideo attraverso tre sinuose e minimali “vele” d’acciaio che, osservate frontalmente, quasi spariscono ed elevano visivamente l’oggetto verso l’alto.
Salendo con lo sguardo troviamo poi la meridiana vera e propria, la cui struttura portante non è a circonferenze chiuse (come suggerirebbe la banalità statico-costruttiva) ma bensì aperte. Questa particolare foggia suscita due motivi d’interesse: uno ingegneristico, l’altro formale. Strutturalmente parlando, l’oggetto si trova a resistere ad importanti forze di torsione
, amplificate talvolta dall’azione dei venti. La struttura portante è composta da un particolare fascio tubolare a sezioni interne variabili completato da elementi distanziatori “rompitratta”.
Questi artifizi nascono per soddisfare un preciso senso estetico che mira, da un punto di vista visivo-percettivo, a far evolvere l’oggetto ad un elemento “aereo” e “leggero” in grado di far “trasparire” lo sguardo al pregevole panorama collinare: non elemento d’arredo predominante quindi ma elemento integrante e completante.
La ricerca formale trova poi nella cromia un’ultima peculiarità che vuole la struttura interamente verniciata con un’esclusiva miscela di vernici metameriche (metamerico = che cambia tonalità al variare della luce del giorno e delle stagioni).
La Meridiana Monumentale di Negrar è stata progettata dall’architetto Giuseppe Ferlenga; alla sua realizzazione hanno lavorato circa 30 selezionati collaboratori tra tecnici, mastri ferrai, verniciatori, muratori ed assemblatori. L’aspetto progettuale e di prototipazione è durato circa nove mesi, la parte realizzativa circa quattro.
Lo strumento fornisce con precisione l’ora solare, il mezzogiorno vero di Negrar, il solstizio d’estate e quello d’inverno, gli equinozi e la direzione del vento. A spiegazione di “come si legge” è posta, nella parte pedonale a sud dello strumento, un’apposita bacheca esplicativa.
Pur nella sua giovane età quest’opera tecnico-artistica è già stata recensita in autorevoli riviste internazionali come per esempio la spagnola “La Busca d
e paper”; è stata poi oggetto di studio da parte di alcuni tra i nomi più illustri in questo campo (si cita il professor Reinhold Kriegler) ed è meta, sempre più frequente, di scolaresche e turisti.
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